La raccolta differenziata dei farmaci scaduti avviene tramite contenitori posti all’esterno delle farmacie a cura dell’amministrazione comunale. In effetti il servizio viene poi assicurato da ditte specializzate che provvedono, con regolarità, al loro svuotamento ed allo smaltimento, ma…… a giudicare dai risultati tutto questo è insufficiente.

I contenitori sono spesso inutilizzabili e buste, piene di medicinali scaduti (ma è proprio così?) fanno pessima mostra di sé creando una situazione di oggettivo degrado e pericolo. Ma se il servizio non funziona di chi è la colpa? Spesso vengono delle persone in farmacia per segnalarci che non possono smaltire le medicine perché il contenitore è intasato e –ad onor del vero- quando segnaliamo il problema alla ditta, l’intervento è sollecito. Abbiamo assistito frequentemente allo svuotamento del contenitore ed abbiamo constatato che è pieno di tutto (cartacce, sfigmomanometri, cosmetici, integratori, carta, plastica ecc.) e che le medicine scadute rappresentano una piccola percentuale (forse meno del 15%) del totale. Inoltre è successo –spesso- che una singola busta bloccasse l’utilizzo del contenitore praticamente vuoto.

Allora dobbiamo fare il punto della situazione e dare quei consigli che ci permetteranno di utilizzare meglio questo servizio che ha anche un rilevante costo a carico di noi tutti. Poche semplici regole:

  • La raccolta differenziata dei farmaci scaduti interessa solo i farmaci e non le loro confezioni che sono –spesso- di carta e vanno smaltite con la carta
  • Disinfettanti, sfigmomanometri, siringhe, termometri non sono farmaci e vanno smaltiti secondo le regole specifiche (con particolare attenzione alle siringhe usate per evitare che qualcuno possa pungersi)
  • Gli integratori sono alimenti e non farmaci, quindi……

La raccolta differenziata va preparata a casa, come facciamo con plastica e vetro. Quando controlliamo le scadenze nell’armadietto delle medicine evidenziamo (con un pennarello o in altro modo) le confezioni in scadenza  (quelle scadute riponiamole in una scatola per evitare di utilizzarle accidentalmente) e, periodicamente provvediamo allo smaltimento. Come? Mettendo in una busta i soli farmaci: blister delle compresse, tubi delle pomate, bustine ecc. Solo questo andrà smaltito evitando di fare una busta troppo grande. Infatti i contenitori, che sono ubicati in prossimità delle farmacie, impediscono il recupero del loro contenuto (scusate il bisticcio di parole) ed una busta può restare incastrata impedendone l’utilizzo, anche se è praticamente vuoto. Meglio allora fare tante piccole bustine o svuotarle nel contenitore.

Se lo troviamo intasato o inutilizzabile avvisiamo il farmacista che provvederà –anche se non è una sua competenza- ad avvisare la ditta per lo smaltimento. Chiediamogli anche un aiuto, se abbiamo dubbi sullo smaltimento ma evitiamo di abbandonare la busta appoggiandola sulla mensola o nei pressi del contenitore. Attenzione è veramente pericoloso perché i bambini sono “pericolosamente” attratti da queste confezioni.

I risultati? Un esempio può parlare chiaro. Abbiamo “smaltito” delle buste piene e destinate alla raccolta dei farmaci scaduti che erano state abbandonate sulla mensola del contenitore ed alla fine il volume risultante era circa il 15% di quello originario, probabilmente anche la spesa per lo smaltimento costerà il 15% di quella che attualmente sosteniamo.

Questa iniziativa rientra nel più ampio PROGETTO SALUTE, si tratta di un tema che incontra la sensibilità di tutti e di un servizio che ha rilevanti costi e che è male utilizzato impedendo di fatto l’accesso ad altri utenti. Abbiamo dedicato tempo ed energie a questa campagna informativa che verrà periodicamente riproposta. Se ne condividi lo spirito e le finalità falla tua e CLICCA SU CONDIVIDI e pubblicizzala con i tuoi amici, farai una cosa buona per te e per loro. Grazie.

( photos)
1 Gennaio 1970

Note: To see the pictures in the original Picasa album, click here